Oggi ho saputo della scomparsa di un grande artista, Luigi Puddu.
Stamattina stavo pensando a questo pittore perché volevo pubblicare un post su di lui… purtroppo, con mio grande dispiacere, ho avuto questa brutta notizia.
Ad ogni modo vorrei farvelo conoscere.
Luigi Puddu è nato a Jerzu ed ha iniziato ad esporre giù nel 1969. E’ presente nei più prestigiosi cataloghi d’arte moderna internazionale: Bolaffi, L’Elite, A.C.C.A., Broker and International Business, International Catalogue of Contermporaney Art e Mondadori.
“Luigi Puddu è narratore, anche compiacente perché il racconto lo prende nel sentimento e/o trasporta lontano ove il mito è possibile che si avveri. L’assemblage degli oggetti va bene perché ha una resa di denuncia sociale e culturale che poco lascia spazio alla retorica e alla illustrazione”. (Remo Brindisi).
Esiste in questo pittore una struttura profonda che va oltre l’evidenza ed è di tipo espositivo, dichiarativo, testimonianza di ciò che avviene intorno a lui, alla gente della sua terra e non solo. (A.Dessì)
Ne “I paessaggi dell’anima” si nota che ogni sua interpretazione è il prodotto di riflessioni lunghe e nei capolavori c’è continuità e il colore è luminoso e ben distribuito.
Puddu parte da un cromatismo complesso, dal gusto dell’analisi e dalla descrizione particolareggiata, aderendo ad un’idea del colore che è vita, impressione della luce ed esalta il rosso che racchiude la memoria dei tramonti sul mare, le macchie dei papaveri, le foglie autunnali della vite. In una ricerca senza fine trova la vera dimensione del colore, la causa che lo determina e l’ispirazione che lo materializza e in essa si perde e si ritrova.
Anche se immersa in una rappresentazione astratta, la pittura di Puddu deriva sempre dal mondo vissuto, dalle sue memorie, dal suo inconscio e dall’ambiente esterno.
Ha all’attivo più di 120 mostre personali in tutta Italia e numerose sono le opere commissionate per chiese, pinacoteche pubbliche e privati.