Stefano Favaretto nasce a Merano nel 1969. Dopo molti anni di lavoro come psicoterapeuta decide di dedicarsi totalmente alla professione di artista nel tentativo di voler cogliere e stimolare le emozioni umane. Obiettivo cardine del suo concetto artistico è quello di ricercare lo spirito o essenza del territorio interagendo con le persone, ascoltando miti e leggende locali e di fotografarlo come atto finale del percorso. I volti autentici che si creano dalla fotografia della materia catapultano lo spettatore in un mondo suggestivo altamente proiettivo e immaginario che fanno della sua fotografia una nuova ed originale idea artistica.
http://www.stefanofavaretto.it/
L’ opera è una fotografia di filo spinato vero della prima guerra mondiale specchiato stampato su un foglio sottilissimo di vera ardesia che fa emergere un cuore spezzato. L’ opera vuole essere simbolo della situazione attuale dei profughi che migrano, ove il filo spinato rappresenta simbolo di divisione e di esclusione. Il cuore spezzato a testimonianza della sofferenza di tutti i popoli che soffrono per tale situazione.
Artista interessante…l’ho cerco per documentarmi.