Rispetto all’invecchiamento e al vivere le decadi successive al superamento del cinquantesimo anno non si può negare, come individua James Hillman nel suo “La forza del carattere”, l’esigenza di un cambiamento importante rispetto alla prospettiva con cui abitualmente guardiamo all’invecchiamento, tanto che “le idee che abbiamo sulla vecchiaia hanno bisogno di essere sostituite”.
Dominano infatti i pregiudizi negativi sull’anziano e in generale e sulla capacità di poter essere creativi anche nelle età successive a quella adulta. Abbondano invece luoghi comuni acritici e stereotipi che contribuiscono a costruire una realtà in cui gli anziani sono percepiti e si percepiscono come anomali, mancanti di qualità possedute dagli adulti e compromesse con l’andare degli anni, appiattiti in una omogeneità in cui si perdono le differenze individuali, secondaria alla unicità esistenziale di ciascuno. Non esiste l’anziano ”cristallizzato” e stilizzato in una figura astratta ma, per contro, ci sono “gli anziani”…
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