Come sorpreso da una telecamera indiscreta, Franco Battiato si sporge dentro lo spazio iconico di Sebastiano Magnano, scrutando ciò che è fuori, il mondo dei disastri che attanagliano il nostro tempo. La scrittura del fondo si fa graffito di protesta, sfregio voluto sulla falsa pulizia dei sepolcri imbiancati.
Magnano è sensibile alle poetiche del terzo millennio, quelle che riguardano gli ultimi, gli illegittimi, gli immigrati, i diversi, i discriminati. Eppure il sole sorge per tutti e la terra fiorisce e fruttifica per ogni creatura. Il creato è il luogo deputato di chi ha avuto la vita, è lo spazio di espressione di chiunque abbia ricevuto il palpito della terra. La sua pittura è contro gli egoismi ed alza alto il vessillo della solidarietà sotto il quale la politica e l’economia dovrebbero trovare espressione.
Magnano dipinge ascoltando il lamento degli ultimi e con le sue pennellate si fa paladino degli indifesi, dei senza Patria, dei cercatori d’amore e accoglienza.
Paolo Giansiracusa
Biografia autore:
Nato a Francofonte, nato a Lentini (SR), ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Catania e ha vinto il secondo premio del “1° Premio di Grafica” organizzato dal Comune di Catania.
Ha partecipato a varie collettive tra cui “Immagine del Liberty a Catania”. Il Critico d’arte Paolo Giansiracusa ha curato una sua Personale “I luoghi del Mediterraneo”, patrocinata dal Comune di Francofonte.
Vive e lavoro a Modena dove insegna Disegno e Storia dell’Arte.
L’ha ribloggato su Parole in Piazza.