Artista: Giulia Saccà

Giulia Saccà nasce nel 1994 a Roma. Sin da bambina, osservando sua madre artista mentre dipingeva in soggiorno, cominciò ad amare tutto ciò che il mondo artistico può offrire. Nel frattempo, amante della musica, a nove/dieci anni intraprende gli studi di pianoforte presso la scuola di musica “Associazione Atena di Termoli” per poi finire a diciannove anni continuando tutt’ora come autodidatta.

Dopo aver conseguito il Diploma di Terza Media, capisce fin da subito che la pittura sarebbe stata la sua strada, allora inizia a frequentare il liceo Artistico “Benito Jacovitti di Termoli (CB)” partecipando nel frattempo a diversi stage/corsi proposti dalla scuola, tra questi possiamo ricordare lo stage di stampa d’arte presso la “Corte della Miniera” ad Urbino, il corso pomeridiano extra di Mosaico e l’esperienza scuola-lavoro presso lo studio fotografico “Photodigital Termoli”.

Terminate le scuole superiori diplomandosi in Catalogazione dei Beni Culturali, decide di proseguire gli studi nella facoltà di pittura presso “RUFA (Rome University of Fine Arts)” dove continua ancor ora il suo percorso formativo. Nel frattempo ha partecipato a mostre collettive in Italia, come ad esempio, nel 2015 “Anticorpi Chrome Anatomy” nello Spazio Eventi Tirso organizzata dall’Accademia e la mostra collettiva nel 2018 “La Mente Artistica-Giovani Donne Artiste a Confronto” dell’Associazione Culturale ArtisticaMente, entrambe svolte a Roma.

Il suo percorso grafico-pittorico si avvicina al Romanticismo inglese con qualche sfumatura surreale, partendo inizialmente dallo studio approfondito dell’illustrazione, del fantasy in generale (appassionata da sempre) per poi approfondire il rapporto tra l’immaginazione e la realtà attuale, che può essere differente da ciò che percepiamo inconsciamente e soggettivamente.

Insomma, osserva nel dettaglio tutto quello che accade e che c’è intorno a noi dando la sua personale interpretazione fantastica, spesso mediata la sua immaginazione più o meno fervida. E’ così che la realtà viene mutata in un’esperienza personale, dove il pensiero crea la realtà, attraverso l’immagine. Quindi attratta dal paesaggio sia naturale sia cittadino scatta delle fotografie tramutandole su tela in minuscoli mondi fantastici mediante la sua percezione visiva immaginaria.

Fonte Giulia Saccà

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